Cultura

Sabato 1° marzo l’assemblea di fondazione di Green Italia

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Sabato 1 marzo si terrà l’assemblea di fondazione di Green Italia, il nuovo movimento politico ecologista, presso il Teatro Quirinetta a Roma, a partire dalle ore 9.30.

La nuova casa politica degli ecologisti italiani prende vita a poche ore dalla fiducia ottenuta in Parlamento da Matteo Renzi, che nel suo discorso programmatico, espresso con un linguaggio politico inedito, si è però dimenticato di una questione centrale nel discorso pubblico di tutti i grandi innovatori, a cominciare dal “prototipo” Barack Obama: la crisi ecologica come paradigma dei problemi italiani e globali.

 A Renzi rivolgiamo, dunque, l’invito a venire all’assemblea di fondazione di Green Italia per trovare spunti interessanti: a partire dalla sostenibilità ambientale e sociale come strada obbligata per accompagnare l’Italia fuori dalla crisi socio-economica, civile ed ecologica.

Saranno presenti, tra gli altri, ospiti quali Don Luigi Ciotti, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il professor Andrea Carandini, il critico Philippe Daverio, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini ed il filosofo Mauro Ceruti.

 A fare gli onori di casa tutti i promotori di Green Italia, tra i quali Monica Frassoni, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Fabio Granata. Questi guideranno lo svolgimento della giornata nel segno del massimo coinvolgimento: ogni cittadino potrà partecipare da “fondatore” a questo evento, con diritto di voto sulle decisioni assunte, unica eccezione i limiti definiti dal codice etico del movimento, che esclude dalla possibilità di aderire chi abbia avuto condanne o rinvii a giudizio per reati di criminalità organizzata e di corruzione.

Viva la lentezza! In città limite di velocità quasi dimezzato?

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Articolo scritto con Francesco Ferrante su Huffington Post

C’è la possibilità, concreta e rivoluzionaria, che il nuovo Codice della Strada abbassi a 30 km all’ora il limite di velocità nelle aree urbane. Sarebbe una svolta epocale, da tanti punti di vista. Da quello politico, intanto: per una volta gli abitanti del Palazzo privilegerebbero l’interesse generale sulla ricerca di facile consenso; se il limite di velocità per le auto in città scende da 50 a 30, infatti, è probabile che molti automobilisti non la prendano benissimo, ma è sicuro che ne guadagnerebbe molto la mobilità urbana e la sicurezza dei cittadini.

Questo felice caso di una politica più lungimirante che tattica è reso possibile da una stranissima “larga intesa” che vede insieme le associazioni – Salvaciclisti, Rete mobilità nuovaLegambiente – da tempo impegnate per la moderazione della velocità in ambito urbano, e poi il sottosegretario ai trasporti Erasmo D’Angelis, un po’ di parlamentari di diversi schieramenti, l’Anci, le compagnie di assicurazione, le associazioni dei pedoni e dei ciclisti, i tassisti e perfino il Touring Club, Libera e la Coldiretti.

Ma il cambiamento più importante è quello che riguarderà la sicurezza di chi si muove in città. A 30 km orari, infatti, il numero di morti in incidenti stradali si dimezza(nessun altra misura è in grado di ottenere, da sola, un risultato di questa portata) e, peraltro, sollevare il piede dall’acceleratore comporta solo vantaggi: diminuiscono i consumi di carburante, lo smog, il rumore, lo stress alla guida, diventa più agevole e meno insicuro andare in bici.

Al contrario di ciò che viene da pensare, limiti più bassi non fanno nemmeno aumentare i tempi di percorrenza, visto che una guida aggressiva, che copre al massimo della velocità possibile i tratti liberi tra un semaforo e l’altro o tra un incolonnamento e l’altro, fa guadagnare al massimo – lo dicono i dati di numerosi test – 10 secondi al chilometro. Tanto sgommare per nulla. Read More…

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