Cultura

Negazionismo, il pericolo del reato

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Articolo sul “il manifesto”

“Lo Stato non può e non deve intervenire in tema di libertà del pensiero, della parola, della ricerca storica: non può e non deve
nemmeno di fronte ad affermazioni miserabili e aberranti come la negazione o la minimizzazione di un fatto – lo sterminio pianificato e sistematico di milioni di ebrei da parte del nazismo e dei suoi alleati – che solo persone in malafede o incapaci d’intendere possono mettere in discussione”.
E’ quanto scrivo  in un editoriale sul “Manifesto” di oggi, schierandomi contro l’approvazione del reato di negazionismo (che
prevede fino a 5 anni di carcere per chi nega o minimizza i genocidi della storia) e richiamando le analoghe posizioni di chi, da Rodotà a Garton Ash, in passato ha preso posizione contro la scelta di proibire per legge il negazionismo.

Clicca sul link per leggere l’articolo integrale sulle pagine del giornale 18ott13_manifesto

Che fine ha fatto il Ponte della Musica?

““Che fine ha fatto il Ponte della Musica, che doveva aprire i battenti in questi giorni e il cui cantiere è fermo da mesi? È un’altra vittima del disastro di questi due anni di Giunta Alemanno”.

Lo dichiarano i senatori PD Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione ai Ministri Bondi e Matteoli: “Proprio in questi giorni – ricordano i due parlamentari romani – avrebbe dovuto essere inaugurato il Ponte della Musica, finanziato con i fondi della Legge per Roma Capitale e che dovrebbe collegare la zona del Foro Italico e dello Stadio con l’Auditorium e il Maxxi. Invece al posto del ponte c’è un cantiere fermo da mesi, che crea notevoli disagi ai cittadini e ha cancellato uno dei tratti più belli e frequentati della pista ciclabile sul Tevere”.

“Ci auguriamo – concludono Della Seta e Ferrante – che il sindaco Alemanno si senta in dovere di rispondere di questo caso lampante di cattivo uso del denaro pubblico, e di spiegare ai romani se e quando i lavori del Ponte della Musica saranno finalmente ultimati”.

Indecente la partecipazione delle Università alla Settimana dell’Apartheid israeliano

“È indecente che delle Università pubbliche italiane partecipino alla “‘Israeli Apartheid Week”’, iniziativa che alimenta l’’odio contro lo Stato ebraico””.

È quanto afferma Roberto Della Seta, senatore PD, commentando la partecipazione di tre Università italiane –– Pisa, Bologna e Roma – alla ““Settimana dell’’Apartheid israeliano” in corso in questi giorni, e preannunciando un’’interrogazione al Ministro Gelmini sulla vicenda.

““Invitare al boicottaggio non solo contro lo Stato d’Israele, ma contro le sue istituzioni culturali, come proclama la “Settimana”’, è una posizione che evoca i peggiori fantasmi dell’’antisemitismo e del pregiudizio antiebraico. Se qualche professore universitario o qualche gruppo politico intende prestarsi a questo obbrobrio, è libero naturalmente di farlo assumendosene la responsabilità, ma è inaccettabile che delle Università pubbliche, pagate con i soldi degli italiani, offrano spazio e legittimità a un’iniziativa che punta, tra l’’altro, a boicottare ogni rapporto di scambio e di dialogo con gli atenei israeliani e che con ogni evidenza – conclude Della Seta – rappresenta l’’opposto dei valori di apertura culturale e libero confronto che le istituzioni universitarie pubbliche dovrebbero presidiare”.

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