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L’Italia bocciata per Euro2016 anche a causa di problemi ambientali

“La secca bocciatura della candidatura dell’’Italia per gliEuropei del 2016 è una brutta notizia.

“Almeno questa delusione serva da lezione per il progetto olimpico del 2020: com’’era evidente nel dossier dell’’Uefa tra i principali punti deboli della candidatura italiana vi sono la condizione di degrado e inquinamento ambientale delle nostre città e lo scarso impegno a qualificare gli Europei nel segno dell’eccellenza ecologica”.”

Lo ha dichiarato il senatore del Pd Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente.”“C’è da sperare – prosegue Della Seta – che nel caso della candidatura di Roma per le Olimpiadi non si ripeta lo stesso errore. La qualità ambientale è considerata sempre più un elemento essenziale nella valutazione dei grandi eventi sportivi: se ne ricordi Alemanno invece di sperperare centinaia di migliaia di euro per improbabili consulenze a guru strapagati come Jeremy Rifkin. Il sindaco –– conclude Della Seta – si preoccupi un po’’ di più di affrontare gli enormi problemi ambientali della capitale, quali l’’inquinamento, il traffico congestionato e la sporcizia, che avvelenano la vita dei romani e che certamente peseranno negativamente quando si dovrà scegliere la città olimpica del 2020.”

Bondi valuterà l’impatto che la Formula1 avrebbe su Roma

““Prendo atto dell’’assicurazione del ministro Bondi e mi auguro che davvero venga valutato con la necessaria attenzione l’indiscutibile impatto ambientale, acustico, logistico e architettonico che avrebbe su Roma il Gran Premio di Formula 1”.

Roberto Della Seta, senatore Pd e capogruppo in Commissione Ambiente, commenta così la risposta del ministro Bondi all’’interrogazione presentata alcune settimane fa, nella quale il Ministro dei Beni culturali dichiara che il Ministero sta valutando con attenzione i diversi interessi contrapposti.

““I circuiti cittadini di Formula 1 – continua l’’esponente Ecodem – hanno un effetto pesantissimo sulle città che li ospitano, e Roma, per i noti problemi di traffico, nei 15giorni in cui sarebbe “prigioniera” dei bolidi da Grand Prix, avrebbe delle enormi ripercussioni in termini di mobilità ridotta, oltre che un’’impennata dei livelli di inquinamento acustico e ambientale.””.

“Nel migliore dei casi il Gran Prix a Roma sarebbe un fattore di grande stress per una delle zone più popolose della città, nella peggiore offrirebbe il pretesto per dare il via libera fuori da regole e controlli ad un ulteriore cementificazione della città” –– conclude Della Seta.

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