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Ebrei e 25 aprile: che tristezza

Stefano Parisi con La Brigata ebraica durante la manifestazione del 25 aprile per la liberazione d'Italia . Milano, 25 aprile 2016. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Articolo su Huffington Post –

Come da qualche anno, anche questo 25 aprile mette in scena a Roma il muro contro muro tra l’Anpi cittadina e i vertici della più grande comunità ebraica d’Italia. Ruth Dureghello, presidente degli ebrei romani, accusa l’Anpi di tollerare e anzi incoraggiare la partecipazione al corteo che ricorda la Liberazione di organizzazioni palestinesi e filopalestinesi estremiste, cioè di quegli stessi gruppi che da tempo utilizzano il “pretesto” del 25 aprile per manifestare contro Israele; per questo ha annunciato che gli ebrei di Roma ricorderanno per conto loro l’anniversario, con un presidio in via Balbo dov’era la sede della Brigata Ebraica che combatté pure in Italia contro i nazifascisti.

In questa vicenda c’è moltissimo di serio ma anche molto di grottesco.

E’ serio ed è sacrosanto che la comunità ebraica romana pretenda di essere considerata “padrona di casa” a pieno titolo nelle celebrazioni del 25 aprile, e che non accetti che queste si trasformino in manifestazioni antisraeliane in cui vengono insultati il nome di Israele, la stella di Davide e ciò che rappresentano di prezioso, quasi di sacro, per la gran parte degli ebrei di tutto il mondo. I comportamenti dei governi israeliani possono essere – per me e per tanti ebrei come me spesso sono – detestabili; ma la storia non si può e non si deve rovesciare, e la storia della nostra Resistenza dice che furono più di mille gli ebrei italiani attivamente impegnati nella guerra contro i nazisti e i fascisti: un numero alto, sia in rapporto alle dimensioni delle comunità ebraiche in Italia sia per il rischio speciale che essi correvano in caso di cattura da parte dei nazifascisti. Molti partigiani ebrei hanno nomi noti: Eugenio Curiel, Vittorio Foa, Eugenio Colorni, Primo Levi, Enzo ed Emilio Sereni, Elio Toaff, Umberto Terracini, Leo Valiani. La loro scelta non fu un caso isolato in Europa: basti pensare alla Brigata Ebraica al comando del generale ebreo canadese Benjamin che operò anche in Italia, composta di 5 mila volontari ebrei provenienti da ogni parte del mondo e inquadrata nell’esercito britannico. Per questo, oltre che naturalmente per il significato simbolico della festa del 25 aprile – ricordare e celebrare la liberazione dell’Italia da nazisti e fascisti, cioè da coloro eseguirono (i primi) e attivamente sostennero (i secondi) lo sterminio pianificato di 6 milioni di ebrei -, è una ferita grave l’assenza della stella di Davide dalle manifestazioni per l’anniversario della Liberazione. Read More…

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