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Green Italia aderisce alla manifestazione “Sos clima”

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“Green Italia aderisce alla manifestazione “Sos clima” promossa dalle principali associazioni ambientaliste italiane, che si terrà Roma, il 28 febbraio 2014 in  Piazza Montecitorio. Se il Governo Renzi vuole davvero dare quella scossa in ambito economico e occupazionale non più rinviabile,  parte integrante di questa operazione deve essere un impegno forte a livello europeo dell’Italia affinchè ci sia una innovazione dell’economia europea con l’innalzamento dell’obiettivo di riduzione dei gas serra e target vincolanti più ambiziosi per l’efficienza energetica e per il contributo delle rinnovabili”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Monica Frassoni e Roberto Della Seta.

“L’Italia, con il precedente esecutivo, ha già espresso il suo impegno (insieme a Germania, Francia, Danimarca e altri quattro stati) in favore della definizione di tre target vincolanti per il contenimento delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Ora – continuano gli esponenti di Green Italia –  si apre per l’Italia la possibilità di giocare da protagonista in Europa, sia nella discussione nel Consiglio europeo del prossimo 20-21 marzo che durante il semestre di presidenza italiana che si apre a luglio, spingendo per obiettivi più ambiziosi, rispetto a quelli troppo prudenti e oggettivamente miopi e regressivi proposti dalla Commissione, come d’altronde ha già richiesto lo stesso Parlamento Europeo”.

“Il Governo italiano può essere infatti  fondamentale per raggiungere un accordo europeo più ambizioso e la strada di un Governo che vuole fare del cambiamento la sua cifra distintiva deve passare anche per un ‘Europa a trazione verde, e non giocare di retroguardia  con un clamoroso autogoal se sentisse le sirene della conservazione suonate dalle lobby fossili” – concludono Della Seta e Frassoni.

La Casa Bianca intensifica pressing sul Senato per l’ok alla legge sul clima

(AGI) – Houston, 27 ott. – A poco più di un mese dal vertice mondiale di Copenaghen, si e’ intensificato il pressing della Casa Bianca sul Senato Usa affinché dia il via libera alla legge sul clima. “Fissando un tetto sulle emissioni si riuscirebbe a dare all’industria dell’energia quella visione di lungo periodo necessaria per fare le scelte giuste sul fronte delle tecnologie e sugli investimenti”, ha detto il segretario americano all’Energia, Steven Chu, davanti alla commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato. E’ scattata infatti oggi la tre giorni di audizioni davanti alla commissione presieduta dalla senatrice Barbara Boxer, autrice del provvedimento insieme al collega democratico John Kerry. Difficilmente la Legge sarà approvata in tempo per Copenaghen ma l’auspicio della Casa Bianca e’ che il testo venga licenziato almeno dalla commissione Ambiente e Lavori Pubblici prima del vertice. La legge sul clima prevede un taglio delle emissioni inquinanti del 20% entro il 2020 rispetto ai valori del 2005 e dell’80% rispetto al 2050. Per la Enviromental Protection Agency (Epa), anch’essa ascoltata oggi davanti alla commissione del Senato, la legge sul clima garantirebbe quella “necessaria trasformazione” dell’industria dell’energia entro il 2020 al costo, per le famiglie americane, di appena 30 centesimi al giorno. Una stima che molti senatori repubblicani contestano.

“Sara’ molto, molto più oneroso per i contribuenti”, ha tuonato il senatore James Inhof davanti al panel senatoriale, citando i dati sulla perdita di posti di lavoro e sulla frenata del Pil contenuti in un rapporto del Budget Office del Congresso. Anche per il senatore Max Baucus, che ha un ruolo di primo piano perché guida la commissione Finanze, la tabella di marcia per il taglio delle emissioni si muove troppo velocemente.

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