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Ecoreati, il governo blocca la nuova legge su ordine di Confindustria

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Articolo con Francesco Ferrante su Greenreport – 

Sembrava fatta: dopo 20 anni di attesa da parte delle associazioni impegnate sul fronte dell’ambiente e della legalità, da Legambiente a Libera, dopo 20 anni di colpevole e talvolta dolosa latitanza da parte della politica, sembrava che la legge per introdurre i reati ambientali nel codice penale fosse cosa fatta.

Invece in extremis hanno avuto ancora la meglio i nemici di questa norma di banale buonsenso peraltro raccomandata dall’Europa, capitanati da Confindustria. Nell’aula della Camera il disegno di legge è stato modificato con il consenso e anzi su richiesta del governo, dunque dovrà passare di nuovo dal Senato.

Il motivo di questo ennesimo stop è del tutto pretestuoso: togliere dal testo un articolo aggiuntivo, inserito su proposta di Forza Italia, che vieta l’utilizzo dell’air gun, tecnologia impiegata nelle prospezioni petrolifere che “spara” aria compressa per scandagliare i fondali marini. Motivo pretestuoso e anche sospetto: perché la norma che proibisce l’air gun è frutto di un emendamento proposto da Forza Italia e di cui ora la stessa Forza Italia ha votato la cancellazione, quasi a disseminare volutamente di ostacoli il cammino dell’intero provvedimento; e perché se l’obiettivo del governo era soltanto eliminare questo articolo aggiunto bastava disporne la soppressione nel primo decreto utile dopo la pubblicazione della nuova legge sulla Gazzetta Ufficiale.

La verità è che la legge sugli ecoreati ha moltissimi e potenti nemici. In particolare Confindustria la osteggia da sempre, preferendo difendere chi fa profitto calpestando la legalità e la salute dei cittadini piuttosto che migliaia di imprenditori onesti vittime della concorrenza sleale di ecomafiosi e inquinatori incalliti. Read More…

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