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Nomenclatura Pd: quanti folgorati sulla via di Firenze!

Renzi-Franceschini

Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post – 

Folgorati sulla via di Firenze. Fino a ieri, davvero fino a ieri, rappresentavano Renzi come un intruso da mettere alla porta, l’artefice spregiudicato e temibile di un’opa ostile sul Pd, un corpo estraneo alla cultura e alla tradizione della sinistra italiana. Oggi lo osannano come il salvatore della casa democratica.

È la parabola repentina e sconcertante di tanti capi e capetti democratici scopertisi all’improvviso renzianissimi: da Fassino a Franceschini, da Fioroni a Sereni, fino all’intero stato maggiore del Pd emiliano. Eppure il discorso pubblico del sindaco di Firenze è rimasto più o meno lo stesso di prima: il Pd come lo vuole Renzi è un partito post-ideologico, leggero, che ambisce a rappresentare valori e interessi e a raccogliere voti ben oltre lo stretto recinto della sinistra “d’antan”.

Inutile scandalizzarsi per questa ondata massiccia di conversioni: così va il mondo, così soprattutto va la politica italiana. Noi però che pure quando militavamo nel Pd fummo tra i pochissimi parlamentari democratici a sostenere Renzi come candidato premier del centrosinistra, troviamo non del tutto peregrina l’obiezione mossa ai “convertiti” da Pierluigi Bersani: adesso vi piace Renzi e va benissimo, ma fate lo sforzo di nobilitare il cambio di casacca fondandolo su qualcos’altro a parte la vostra convenienza personale e di gruppo. Per esempio (questo non lo dice Bersani…) spiegateci che andate con Renzi perché avete capito che il finanziamento pubblico dei partiti va abolito, o perché sull’ambiente o sul welfare o sul lavoro vi sembra più convincente di Cuperlo e di Fassina.

Insomma: nessuno può pretendere dai “convertiti” riflessioni lunghe e approfondite tipo le Lettere di San Paolo ai Corinzi o ai Romani scritte dopo quell’altra folgorazione, ma per lo meno ci regalino qualche tweet – facciamo dieci, sono 1400 caratteri – per dissipare dubbi sgradevoli sulle ragioni del loro acrobatico salto di corsia.

5 settembre 2013

Qui il post su Huffington Post 

PD, mozione: Premier rinunci a Lodo e conflitto istituzionale

(AGI) – Roma, 26 mag. – Attivare il governo affinché la legge 124 del 2008, nota come ‘lodo Alfano’, sia abrogata, visti i problemi che la stessa ha creato nella prima applicazione”.

Sollecitare un confronto “fra la maggioranza e l’opposizione presente in Parlamento” per arrivare a “una riduzione del numero dei parlamentari”. Sono i punti salienti del dispositivo della mozione approvata oggi dal gruppo Pd alla Camera.

È Dario Franceschini ad illustrarne il senso in una conferenza stampa con Finocchiaro e Soro. Il leader Pd sottolinea che non si tratta di una mozione di sfiducia (“sarebbe un boomerang, un regalo per Berlusconi”) e che “non si affrontano vicende personali, non l’abbiamo mai fatto, ma questioni che attengano all’attività del Parlamento”.

Una richiesta viene direttamente indirizzata, dall’atto parlamentare, al presidente del Consiglio: “Per riportare nell’alveo della normalità e della serenità il rapporto tra i diversi organi e poteri costituzionali, e’ necessario che il presidente Berlusconi rinunci alla sospensione dei processi in virtù dell’applicazione del ‘lodo Alfano'”.

In riferimento invece alle parole di Berlusconi sulla riduzione dei parlamentari, la mozione osserva che questo “sul piano del diritto positivo prefigura con riferimento alle dichiarazioni sulla magistratura e sul Parlamento tutti gli elementi per un conflitto di attribuzione per menomazione tra i poteri dello Stato”.

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