LAMPEDUSA

Sui rifugiati l’Italia vittima dell’Europa? Alfano e Renzi ma che state a dì!

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Articolo su Huffington Post

“È tutta colpa dell’Europa che ci lascia soli a fronteggiare un afflusso immenso, continuo, inarrestabile di disperati”.

Come già in passato, anche davanti all’ennesima strage di innocenti in fuga nel Mediterraneo il governo italiano ha reagito puntando il dito sull’Europa. Per il ministro dell’interno Angelino Alfano, “l’Europa non ci sta aiutando a recuperare i morti e a soccorrere i vivi” e “l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici”. Ancora più duro il presidente del consiglio Renzi: “L’Unione europea – ha dichiarato – salva le banche ma fa morire i bimbi”.

Davvero le larghe intese, in questo caso, danno il peggio di se stesse, allineando l’intero governo e l’ampia maggioranza che lo sostiene su due colossali bugie.

Prima bugia: l’Europa non sostiene l’Italia nelle politiche di accoglienza verso gli immigrati e i rifugiati. Questo, semplicemente, non è vero. Solo negli ultimi sei anni il nostro Paese ha ricevuto quasi 300 milioni di euro da diversi fondi europei collegati alle politiche dell’immigrazione: controllo delle frontiere, rimpatri, rifugiati, integrazione. Sarebbe interessante sapere come questi quattrini sono stati spesi, ma un fatto è certo: non sono stati usati per costruire una politica dell’immigrazione e dell’asilo degna di questo nome. In particolare, l’Italia è totalmente incapace – malgrado gli sforzi generosi di molti di coloro che se ne occupano – di garantire ai richiedenti asilo un’accoglienza dignitosa e tempi accettabili per ottenere risposta alle loro domande. Anche da qui nascono i problemi di gestione dei Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo: difficile aspettarsi serenità e spirito collaborativo da chi deve attendere tempi biblici prima di sapere se gli verrà o no riconosciuto lo status di rifugiato. Read More…

Malgrado Alfano, alle Europee la lista “Green Italia Verdi Europei” ci sarà

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Articolo su Huffington Post

Malgrado Alfano, malgrado il suo brutto vizio ricorrente di ignorare da ministro le leggi della Repubblica, la lista “Green Italia Verdi Europei” – che abbiamo promosso insieme a tanti altri ecologisti italiani – parteciperà alla elezioni europee del 25 maggio.

Perché malgrado Alfano? Perché Angelino c’è cascato di nuovo. Ministro dell’Interno negli ultimi due governi – Letta e Renzi -, in entrambe le occasioni ha mostrato di avere un rapporto difficile con le leggi.

La prima volta successe a maggio dell’anno scorso quando scoppiò il caso di Alma e Aula Shalabayeva, moglie e figlia di un esule kazako nemico del dittatore Nazarbayev, rifugiatesi in Italia e consegnate dalla polizia italiana – in violazione di tutte le norme italiane ed europee sul diritto di asilo – a emissari dello stesso Nazarbayev. Angelino disse che non sapeva, Letta lo difese e lui rimase al suo posto.

Replica pochi mesi dopo all’indomani della tragedia di Lampedusa che nell’ottobre scorso vide il naufragio di un barcone pieno zeppo di migranti e la morte di centinaia di persone: invece di sostenere con mezzi uomini, come dettato dal diritto umanitario e dalla decenza, lo straordinario sforzo di accoglienza guidato dal sindaco dell’isola Giusi Nicolini per dare ospitalità e conforto ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime, Alfano organizzò ad Agrigento, a pochi metri dalla sua villa, i finti funerali dei morti di Lampedusa: macabro spot propagandistico reso ancora più intollerabile dalla presenza dell’ambasciatore eritreo in Italia, rappresentante del regime da cui fuggiva la grande maggioranza dei migranti affogati. Read More…

Vergogna Alfano: nel “cortile” di casa sua i finti funerali dei morti di Lampedusa

alfano319051

Articolo su Huffington Post

Angelino Alfano, ministro dell’interno e vicepresidente del consiglio, supera se stesso: l'”eroe” del caso Shalabayeva – che pochi mesi fa non batté ciglio né tanto meno pensò a dimettersi quando una donna kazaka e sua figlia di 6 anni in fuga dal dittatore Nazarbayev furono consegnate dalla polizia nelle mani del loro persecutore – ora ha scelto il porto turistico di San Leone ad Agrigento, poche decine di metri dal portone di casa sua, per mettere in scena (l’appuntamento è per questo pomeriggio) i finti funerali dei morti di Lampedusa.

Finti perché malgrado la richiesta del Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, e le promesse “da marinaio” del presidente del Consiglio, di tenere sull’isola delle solenni esequie di Stato, minimo atto dovuto dell’Italia di fronte a una tragedia immensa accaduta a casa nostra, invece quello di Agrigento sarà solo uno spot pubblicitario per il suddetto Alfano: non ci saranno i “corpi del delitto”, seppelliti in tutta fretta nei giorni scorsi con soltanto un numero a distinguerli uno dall’altro; non ci saranno i familiari delle quasi 400 vittime, che per giorni hanno aspettato invano di “riconoscere” (come peraltro prescrive la legge) e di salutare un’ultima volta i loro figli, fratelli, genitori; ci sarà invece, con Alfano e con l’altro ministro Kyenge, una bella sfilza di “autorità” ben felici di esibire facce contrite e qualche lacrima davanti alle telecamere di tg e talk-show. Read More…

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