Zingaretti

Il piano casa Zingaretti allunga a dismisura la deregulation edilizia nel Lazio

“Esprimiamo una forte indignazione per il piano casa Zingaretti approvato all’alba. E’ un piano casa che regala ai costruttori due anni di proroga rispetto alla data di applicazione prevista al 31 gennaio 2015 dall’ex presidente Polverini. Grazie a Zingaretti il Lazio allunga a dismisura una fase di deregulation edilizia, a dimostrazione che quel piano casa  voluto fortemente da Silvio Berlusconi nel 2009 quando era Presidente del Consiglio,  piace tanto anche  all’attuale centrosinistra”.

Lo dichiarano il coportavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli e l’esponente di Green Italia Roberto Della Seta.

“Fino al 2017 – continuano Della Seta e Bonelli –  nel Lazio avremo  deroghe alle previsioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi, aumenti di cubature, cambi di destinazione d’uso, altro consumo di suolo  e persino cemento nelle aree protette.  E’ un attacco frontale all’ambiente pericoloso e irresponsabile. L’Italia annega nel fango ma la regione Lazio preferisce continuare nel modello di sviluppo che tanto male ha fatto all’Italia e agli italiani”.

“ Si fa molta fatica a cogliere in questo caso  le differenze tra centrodestra e centrosinistra, ma ormai è palese che le larghe intese suonano sempre di più con uno spartito unico, specialmente nel settore del cemento” – concludono Bonelli e Della Seta.

 

 

 

Spiagge in vendita: perché era la madre di tutte le porcate

spiaggia

Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post

Altro che “porcellum”. La proposta di vendere le nostre spiagge per fare cassa – messa nero su bianco da tutto il Pdl e, ahinoi, anche da alcuni senatori Pd che solo all’ultimo l’hanno ritirata – è davvero la madre di tutte le “porcate”. Si può prenderla a ridere, citando Totò che vendeva la Fontana di Trevi a un turista americano, ma il tema è terribilmente serio perché in gioco ci sono la difesa del paesaggio italiano e il grande tema dei beni comuni irriducibili a merce.

In realtà l’idea di vendere ai privati le spiagge non è nuova, anzi rappresenta uno degli esempi più ricorrenti di questi anni di liberismo italiano “all’amatriciana”. A lanciare per primo il sasso fu nel 2005 l’allora ministro dell’economia Tremonti, che propose testualmente: “Vendiamo tutte le spiagge, e con il ricavato finanziamo strutture utili al turismo del sud, come gli aeroporti a 4 piste”. La sparata di Tremonti riassumeva con impareggiabile chiarezza uno dei chiodi fissi del berlusconismo: l’assalto al territorio, la vocazione a consumare più suolo possibile, a favorire l’abusivismo edilizio e a cancellare ogni regola urbanistica che ha partorito due condoni edilizi generalizzati e innumerevoli piani casa. Provvedimenti naturalmente inutili ad affrontare il dramma, vero e urgente, del disagio abitativo che assilla milioni di italiani, invece utilissimi a premiare i corsari del cemento selvaggio, ecomafie comprese. Read More…

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