Cop 23 a Bonn, la mia intervista al Corriere della Sera

COP_23_logo_38451E’ in corso la ventitreesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite (Cop 23) a Bonn, in Germania, dal 6 al 17 novembre.

Si tratta della prima organizzata dopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler uscire dall’Accordo di Parigi, intesa raggiunta da 195 nazioni al termine della Cop 21, nel dicembre del 2015.l principale obiettivo della Cop 23 – ospitata per ragioni logistiche da una nazione europea ma la cui presidenza è affidata alle Isole Fiji, tra le nazioni più vulnerabili al mondo di fronte ai cambiamenti climatici – è proprio quello di tradurre in azioni concrete gli obiettivi contenuti nel documento siglato in Francia due anni fa.

Sono presente all’interno della delegazione italiana in qualità di presidente della Fondazione Europa Ecologia.

La mia intervista al Corriere della Sera. Read More…

Non risposte e fake-news di Renzi su Pd e ambiente

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi commenta a Palazzo Chigi, davanti ai giornalisti, il risultato del referendum sulle trivelle, Roma, 17 aprile 2016. ANSA / GIUSEPPE LAMI

Articolo con Francesco Ferrante su Huffington Post –

Matteo Renzi oggi su “la Repubblica” risponde quasi indignato alle analisi di chi come Walter Veltroni lamenta un grave e colpevole ritardo del Pd nell’assumere l’ambiente come una propria parola fondativa e come un tema oggi irrinunciabile per declinare l’idea di progresso: “E’ giusto chiedere di fare di più – afferma il segretario (da quasi quattro anni) del Partito democratico – ma non si può cedere a semplificazioni superficiali”.

In realtà di superficiale e anche un po’ sgangherata, sul punto, vi è proprio questa lunga lettera di Renzi, piena zeppa di omissioni e anche, bisogna dire, di parecchie bufale o come si dice adesso di “fake-news”.
Renzi comincia la sua requisitoria rivendicando alcune scelte compiute da sindaco di Firenze: la chiusura al traffico di Piazza Duomo, il piano strutturale urbanistico che ha minimizzato (non azzerato come lui scrive) l’ulteriore consumo di suolo nella città. Meriti indiscutibili che contribuirono ad accreditarlo come un promettente rinnovatore della politica e del centrosinistra anche in direzione di una maggiore attenzione ai temi ambientali; premesse del tutto disattese dal “secondo Renzi”, quello che prima ha preso in mano la guida del Pd e poi le redini del governo.
 Improbabile è anche la “appropriazione indebita” che Renzi fa di norme ambientali innovative approvate in questa legislatura, come la legge sugli ecoreati: una riforma in effetti assai positiva, per la quale gli ambientalisti guidati da Legambiente si battevano da vent’anni. Ma una riforma squisitamente parlamentare, resa possibile dalla convergenza di forze politiche sia di maggioranza che di opposizione.

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Privatizzare i servizi? Prima studiamo il modello Milano

Articolo con Francesco Ferrante sul Corriere della Sera ed. Roma –

Esasperazione: è il sentimento comune dei romani quando vedono e vivono lo stato dei servizi in città. Strade sporche e cassonetti dei rifiuti tracimanti – al centro come in periferia -, autobus archeologici, metropolitana spesso in tilt, ora ci avvertono che ad agosto non avremo acqua 8 ore al giorno.

Poiché questo disastro è gestito da aziende di proprietà pubblica, è comprensibile che a  partire dal caso di Atac, il più eclatante visto che l’azienda oltre a essere totalmente inefficiente è anche sostanzialmente fallita, qualcuno pensi di risolvere il problema “rivolgendosi al mercato”. Comprensibile ma illusorio. Intanto non tutti i servizi possono essere gestiti secondo logiche di mercato: vi sono linee di autobus periferiche o raccolte di rifiuti in zone decentrate e poco abitate inevitabilmente in perdita ma che comunque vanno garantite. Poi l’esperienza dice che nel caso dei servizi pubblici locali l’equazione gestione privata uguale più efficienza non funziona. Read More…

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