Posts by: Roberto Della Seta

L’unica alternativa di sinistra al Partito della Nazione di Renzi è fuori dal Pd

G8-SUMMIT-BLAIR-SCHROEDER

Articolo su Huffington Post –

Non ce la facciamo. Non ci piace la legge elettorale imposta da Matteo Renzi, non ci piace il merito di buona parte delle sue politiche e non ci piace nemmeno il suo stile “bullista” (che peraltro, bisogna ammetterlo e magari cominciare a ragionarci, è tra le ragioni principali del suo successo), però non ce la facciamo a considerare un’alternativa credibile e convincente al “Partito di Renzi” questa schiera di notabili – da D’Alema a Bersani, da Epifani a Bindi, fino ai più giovani (anagraficamente) Cuperlo e Speranza – che ora si ribellano alla furia plebiscitaria del renzismo.

Non ce la facciamo perché in politica le biografie, molto più dell’anagrafe, contano, e nel curriculum vitae di questi novelli “indignados” non vi è traccia di pensieri e comportamenti che assomiglino anche solo da lontano a ciò che per noi dovrebbe essere una sinistra degli anni 2000 vera e credibile.
Strillano contro le riforme istituzionali approvate a colpi di maggioranza, ma nel 2001 sono stati i primi a fare così, cambiando – in peggio – il titolo V della Costituzione.

Strillano perché Matteo Renzi tradisce l’ispirazione di sinistra dell’elettorato Pd, ma non hanno mai provato, quando la sinistra italiana erano loro, a costruire sulle macerie del post-Pci una sinistra “contemporanea” capace di restare se stessa e però di rinnovarsi in profondità – dalle politiche economiche, ai diritti civili, all’ambiente, alla rappresentanza di milioni di esclusi dalle tutele sociali – , di superare il tanto di obsoleto del socialismo e del sindacalismo novecenteschi.

Strillano contro il neoliberismo del “Jobs act”, ma per due decenni hanno pienamente partecipato alla bancarotta politica e culturale di una sinistra europea sempre più “embedded”. Vi è un’immagine che descrive alla perfezione questo “scivolamento”, è la foto di gruppo dei leader che parteciparono al vertice del G8 nel giugno 1999 a Colonia: tutti politici di centrosinistra a partire dal succitato D’Alema, primattori di quella “sinistra di governo” rimasta totalmente e volutamente estranea alle domande di cambiamento – lotta allo strapotere della finanza, diritti, ambiente, beni comuni – che in quegli stessi anni segnavano la stagione dei movimenti altermondialisti. Read More…

Vergogna-Renzi, ancora rimandata legge su ecoreati. Ecomafie e industrie dei veleni ringraziano

reati-ambientali-italia

“Quello che si temeva è avvenuto: con il pretesto di eliminare una norma frutto di un emendamento a suo tempo approvato e che si sarebbe potuto cancellare con un successivo decreto, il governo Renzi e la sua maggioranza hanno per l’ennesima volta rimandato l’approvazione della legge che introduce i reati ambientali nel codice penale. Una decisione vergognosa, che rischia nel nuovo passaggio in Senato di impantanare una legge di civiltà che l’Italia aspetta da vent’anni”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Senza gli ecoreati nel codice penale – continuano gli esponenti ecologisti –  comportamenti criminali come lo smaltimento clandestino dei rifiuti ad opera delle ecomafie, l’avvelenamento industriale causato dall’Ilva e da tante altre industrie che da decenni seminano inquinamento e malattie, stragi come quella dell’Eternit di Casale Monferrato, continueranno a rimanere impunite”.

“Adesso occorre moltiplicare gli sforzi per imporre la sia pure tardiva approvazione di questa legge: l’Italia, dove l’illegalità ambientale imperversa da decenni non può permettersi altri anni di attesa” – concludono Ferrante e Della Seta.

BUON 25 APRILE A TUTTI

25_aprile

Amatevi l’un l’altro, miei cari, amate vostra madre e fate in modo che il vostro amore compensi la mia mancanza. Amate lo studio e il lavoro. Una vita onesta è il migliore ornamento di chi vive. Dell’amore per l’umanità fate una religione e
siate sempre solleciti verso il bisogno e le sofferenze dei vostri simili. Amate la libertà e ricordate che questo bene deve essere pagato con continui sacrifici e qualche volta con la vita. Una vita in schiavitù è meglio non viverla. Amate la madrepatria, ma ricordate che la patria vera è il mondo e, ovunque vi sono vostri simili, quelli sono i vostri fratelli.
Siate umili e disdegnate l’orgoglio; questa fu la religione che seguii nella vita.
Forse, se tale è il mio destino, potrò sopravvivere a questa prova; ma se così non può essere io muoio nella certezza che la primavera che tanto io ho atteso brillerà presto anche per voi. E questa speranza mi dà la forza di affrontare serenamente la morte.

Dall’ultima lettera ai figli di Pietro Benedetti, falegname ebanista, partigiano, condannato a morte dai tedeschi e fucilato dai fascisti il 29 aprile 1944

1 6 7 8 9 10 63  Scroll to top