Politica estera

Il bollettino Onu smentisce drammaticamente i negazionisti del cambiamento climatico mai in Italia Renzi insiste col governo fossile

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“Il bollettino dell’organizzazione  meteorologica mondiale smentisce drammaticamente e senza possibilità di appello i negazionisti dei cambiamenti climatici che nel mondo, e anche in Italia, hanno in questi anni continuato a sottovalutare e sminuire dati allarmanti relativi alla salute del pianeta. Con una concentrazione di C02 di quasi 400 parti per milione la crisi climatica subisce una brusca accelerazione, cui l’Europa e dunque anche l’Italia dovrà porre rimedio in tempi brevi, intensificando l’utilizzo delle energie rinnovabili e migliorando sensibilmente l’efficienza energetica” .

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Alla luce dei dati dell’agenzia dell’Onu – continuano gli esponenti ecologisti –  le ultime misure di  politica energetica dell’Italia appaiono ancora più sconsiderate: l’apertura di una stagione di trivellazioni petrolifere per aumentare l’utilizzo degli idrocarburi, e la scelta di privilegiare il trasporto su gomma qualificano il governo Renzi come pericolosamente sbilanciato a favore del fossile e dell’aumento della C02. Il rapporto mette nero su bianco che i fenomeni meteorologici stanno diventando sempre più estremi a causa delle attività umane, e una strategia di contrasto deve essere messa in campo da subito, anche in vista del meeting delle Nazioni Unite sul clima del prossimo anno a Parigi”.

“L’Europa ha l’occasione di essere il leader globale nella lotta ai cambiamenti climatici, e il governo italiano dovrebbe improntare la propria presidenza dell’Unione europea per arrivare a una posizione forte, avanzata e coraggiosa, superando le resistenze dei paesi ancora adesso assestati su posizioni di retroguardia” – concludono Della Seta e Ferrante.

Giusti due pesi e due misure: Israele non può agire come i terroristi di Hamas

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Articolo su Huffington Post –

Perché vi indignate così tanto con Israele e così poco con i terroristi di Hamas?“. Quando provo a condividere con qualche amico israeliano il mio orrore, sia istintivo che razionale, per l’ennesima strage in corso a Gaza, la reazione è spesso la stessa: voi europei di sinistra così severi e giudicanti quando c’è da condannare i bombardamenti israeliani, diventate invece molto distratti e molto tolleranti davanti alle colpe, ai delitti di Hamas. Ma da italiani, da francesi, da inglesi, non reagireste allo stesso modo o anche peggio se qualcuno che vive a pochi chilometri da casa vostra vi sparasse addosso ogni giorno decine di razzi?

L’obiezione è quella classica del “doppiopesismo”: a Israele si perdona nulla, ai palestinesi tutto. È un’obiezione seria, e in qualche misura è un’obiezione fondata. Non bisognava aspettare i delìri dell’ultimo Vattimo contro Israele per capire che la sinistra europea, e specialmente quella sua parte tuttora influenzata dai vecchi miti del pacifismo “strabico” e del terzomondismo, continua a vedere il conflitto tra Israele e palestinesi come un esempio tipico, una metafora tardiva ma calzante dell’eterno scontro tra occidente “imperialista” e poveri del mondo. Dunque Israele è cattivo per ipotesi, e i palestinesi per ipotesi sono i “buoni”, i “giusti”: lo stesso stereotipo che per decenni ha trasfigurato l’immagine di tiranni sanguinari come Gheddafi, Assad, Saddam Hussein in quella di paladini degli oppressi. Al massimo si concede che Hamas con i suoi metodi esageri un po’: ma la lotta degli sfruttati non è mai un pranzo di gala…
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Eurodeputata verde, attivista per diritti LGBTQ, aggredita con l’acido. Omofobia emergenza anche in Italia

SLOVAKIA GAY PRIDE

“La deputata verde al Parlamento europeo Ulrike Lunacek, da sempre in prima fila per affermare i diritti della comunità LGBTQ, è stata vittima di un’aggressione con acido, che solo per un caso non ha avuto conseguenze drammatiche. Questo ennesimo episodio di razzismo omofobo rende ancora più urgente mettere la lotta all’omofobia nell’agenda delle priorità dell’Europa. L’obiettivo è tanto più importante per l’Italia, uno dei Paesi con la legislazione più arretrata su questo tema. Per questo ci auguriamo che il Parlamento decida finalmente di occuparsi del problema, approvando rapidamente la legge sull’omofobia e sciogliendo anche il nodo delle unione civili tra omosessuali”.

Lo dichiarano Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, e Roberto Della Seta, entrambi esponenti di Green Italia Verdi Europei.

“È inaccettabile – aggiungono –  che il veto di pochi politici della maggioranza tenga il nostro Paese in questo stato di vistosa arretratezza in una materia così decisiva: in Parlamento c’è una larga maggioranza favorevole a norme chiare, che riconoscano i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e trans gender. È ora il momento di farla valere”.

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