Politica

Cos’hanno in comune tra loro Landini, Le Pen, Grillo e Salvini

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Articolo su Il Foglio

Sostiene Landini: “La coalizione sociale realizza oggi ciò che vi è nel marxismo di più vero, di potentemente originale, di superiore a tutte le formule (…). Il sindacato è lo strumento della trasformazione sociale”.

Scusate, era una bufala. A parlare così non è Maurizio Landini ma è stato più di un secolo fa Georges Sorel, filosofo francese considerato il “padre” del sindacalismo rivoluzionario, e le parole “coalizione sociale” – invece di “sindacalismo rivoluzionario” – e “trasformazione” – invece di “guerra” – sono apocrife. Ma il concetto espresso da Sorel, l’idea cioè che il sindacato dovesse svolgere un ruolo politico generale e diretto evitando ogni delega di rappresentanza ai partiti socialisti, ricorda da vicino la formula landiniana della coalizione sociale: alleanza tra soggetti sociali nei quali si esprime l’autorganizzazione dei lavoratori e dei cittadini “attivi”, soggetto pienamente politico pur non essendo e non volendo farsi “partito” che ambisce a rappresentare bisogni e interessi che i partiti – in particolare il Partito democratico – hanno smesso di rappresentare. Read More…

Ilva: il “lavoro sporco” degli ultimi tre governi

ILVA: UE CONTRO ITALIA PER CARENZE CONTROLLI SU TARANTO

Articolo su Huffington Post –

L’Ilva di Taranto non è più soltanto il massimo simbolo di un modello di industria – lo stesso di Porto Marghera o di Bagnoli – che ha praticato per decenni il sistematico disprezzo di ogni garanzia e protezione a difesa dell’ambiente, della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini. Oggi è anche di peggio: è il terreno di sperimentazione di leggi che tale disprezzo elevano a norma, a principio giuridico, affermando l’idea che l’interesse di un’impresa debba venire prima della sicurezza del lavoro e della tutela della salute pubblica.

La prova di questa scelta è nella sequenza via via più inquietante di decreti varati negli ultimi anni dai governi Monti, Letta, ora Renzi per impedire alla magistratura l’applicazione all’acciaieria di Taranto di un persino banale precetto costituzionale: nessun interesse privato per quanto economicamente rilevante può contare di più del diritto dei cittadini a un ambiente sano, a un’aria respirabile. Read More…

Dai referendum di Civati un’alternativa di governo per “cambiare verso” (ma davvero)

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Articolo su Huffington Post –

Parte in queste ore la campagna referendaria promossa da “Possibile”, la nuova formazione politica guidata da Pippo Civati, insieme a “Green Italia” e ad altre forze sociali e culturali. L’ambizione non è soltanto di abrogare norme ritenute dannose e anacronistiche, ma di disegnare una vera alternativa di governo: un’alternativa al conservatorismo delle larghe intese che imperversano in Italia come in Europa, fondata sull’ambiente come motore di un’economia rinnovata e più moderna, sulla legalità, sulla difesa dei beni comuni a cominciare dalla scuola pubblica.

I referendum proposti riguardano alcune leggi appena varate dal governo Renzi – legge elettorale, Jobs act, scuola – e poi due questioni direttamente collegate all’ambiente: due quesiti chiedono di cancellare le norme che danno il via libera a trivellazioni petrolifere selvagge in mare e a terra, esponendo così a serissimi danni alcune delle zone di più alto pregio paesaggistico e valore turistico del nostro Paese e frenando al tempo stesso il cammino verso un nuovo modello energetico basato su energie pulite ed efficienza; una terza punta a eliminare la “famigerata” Legge Obiettivo, definita criminogena dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Cantone, che ha portato a sistema l’ideologia delle “grandi opere” distruttive sia per l’ambiente che per la legalità.

Un unico filo tiene uniti tra loro i diversi referendum su cui sta cominciando la raccolta di firme (occorre raccoglierne oltre 500 mila per ogni quesito entro settembre). Proporre per il futuro dell’Italia un’altra risposta da quella di chi pensa che i diritti del lavoro siano un lusso, che la scuola pubblica vada equiparata a quella privata, che la democrazia possa essere oscurata da una legge elettorale quasi peggiore – quanto a trasparenza e rappresentanza – dal famigerato Porcellum. E un’altra risposta, anche, da chi continua ad inseguire la logica delle “grandi opere” anti-ecologiche e quasi sempre corruttive – Mose, Expo, Torino-Lione – e da chi di fronte all’urgenza di abbandonare l’energia basata sui fossili per stabilizzare il clima e sconfiggere l’inquinamento immagina per l’Italia una pioggia di pozzi petroliferi,nemmeno fossimo il Texas di un secolo fa. Read More…

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