Green Italia

Un errore sospendere la tutela a Fabio Granata

Inquinamento

“Dal 31 ottobre verrà sospesa la tutela della polizia verso Fabio Granata, già vicepresidente della Commissione Antimafia e protagonista dell’impegno politico e sociale contro la criminalità organizzata.

E’ un errore, un errore grave tanto più perché Granata, membro del direttivo nazionale di Legambiente e tra i fondatori del movimento ‘Green Italia’, proprio in queste settimane è protagonista di una battaglia delicata e decisamente esposta contro i veleni industriali nell’area di Augusta”. E’ quanto dichiarano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante di ”Green Italia”, che aggiungono: “Granata è stato bersaglio anche recente di minacce sia telefoniche che epistolari, è citato da Mori come uno dei ‘teorici della lobby che ha inventato la trattativa Stato-mafia’, ha condotto e conduce mobilitazioni contro interessi forti e spesso illegali dal cemento ai rifiuti alle trivellazioni petrolifere. Sospendergli la tutela in questo momento darebbe un messaggio ambiguo e pericoloso ai suoi numerosi ‘nemici’”.

Con questi parlamentari l’Antimafia è inutile

Palazzo Montecitorio, Roma

ll Fatto Quotidiano riporta la denuncia di Green Italia, che stigmatizza il “balletto” di nomi che si sta consumando in merito alla Presidenza della Commissione parlamentare Antimafia

Qui la pagina del giornale ilfatto_20ottobre

“Il Parlamento rinunci alla Commissione Antimafia in questa legislatura. Con i nomi quanto meno imbarazzanti di molti dei componenti, da Fazzone a Donato Bruno, con le ipotizzate presidenze di persone per bene ma del tutto impreparate sul tema come Bindi o Dellai, la Commissione sarebbe del tutto inutile, parte del problema più che della soluzione”. E’ quanto dichiarano a nome di “Green Italia Fabio Granata, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“E’ evidente – affermano i tre esponenti ecologisti – che con l’attuale composizione e con i presidenti ipotizzati l’Antimafia non produrrebbe alcun risultato apprezzabile quanto a conoscenza e possibilità di contrasto della criminalità organizzata. Dunque si finisca questa pantomima e i gruppi parlamentarari abbiano almeno la decenza di rimettere alle sole forze dell’ordine e alla magistratura, con una dichiarazione pubblica di appoggio incodizionato, l’onere di combattere le mafie”.

“Questo Parlamento che non riesce a mettere al lavoro in modo credibile l’Antimafia – continuano Granata, Ferrante e Della Seta – intanto perde tempo istituendo improbabili e anacronistiche commissioni per indagare sul caso Moro, cioè su un evento accaduto trentacinque anni fa. E’ uno spettacolo desolante, meglio chiudere subito il poltronificio dell’Antimafia che vedere all’opera una Commissione infarcita di impresentabili e guidata da incompetenti”.

 

 

“Sui rifiuti solo promesse, servono verità e coraggio” – Corriere della Sera

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L’edizione romana del Corriere della Sera ospita un mio intervento ( qui l’articolo in pagina corsera_roma ) scritto con Francesco Ferrante sullo spinoso argomento dei rifiuti a Roma e su come la nuova amministrazione di centrosinistra stia affrontando l’emergenza.

Occhio non vede cuore non duole. Si può battezzare così la via scelta dal l’amministrazione capitolina per fronteggiare il problema rifiuti. Insomma: anziché “rifiuti zero”, come nello slogan di chi ritiene possibile recuperare, riusare, riciclare tutta la spazzatura che produciamo in città, “rifiuti altrove”.

Il primo a indicare questa strada è stato due anni fa il sindaco di Napoli De Magistris, che dopo aver promesso una vera rivoluzione nella gestione dei rifiuti – raccolta differenziata in sei mesi al 70%, nemmeno un chilo di spazzatura negli inceneritori -, ora con la raccolta differenziata ferma al palo spedisce la “monnezza” napoletana a bruciare a Rotterdam. L’esempio partenopeo, così pare, sta facendo scuola anche nella capitale. Chiusa Malagrotta, i rifiuti romani non differenziati (oltre 3 mila tonnellate al giorno) vengono spediti a centinaia di chilometri da dove sono stati prodotti: in Piemonte, in Emilia, in Lombardia, prossimamente anche all’estero. Read More…

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