Green Italia

Rodotà, Bovè, Frassoni, Green Italia: a Roma lunedì 20 gli “europeisti insubordinati”

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Post con Francesco Ferrante su Huffington Post – Barbara Spinelli su “la Repubblica” di alcuni giorni fa li ha chiamati “europeisti insubordinati“. Sono tutti quelli – movimenti, associazioni, partiti, persone – che non si rassegnano all’alternativa tra la linea ultraconservatrice, esclusivamente basata sul taglio dei bilanci pubblici, delle attuali leadership europee, e la marea montante dell’antieuropeismo che dalla Lega a Grillo, dal “Front National” a tutte le destre xenofobe e populiste chiede di tornare alle sovranità – politiche, economiche, monetarie – delle singole nazioni.

Gli “europeisti insubordinati” pensano e propongono altro. Pensano e propongono che la crisi sociale, economica, di futuro che assedia da sei anni i popoli europei si combatta con più Europa: ma con un’Europa sottratta al controllo delle oligarchie che oggi la governano e consegnata a processi di partecipazione e di decisione democratici.

Per Spinelli, questa idea deve trovare espressione e rappresentanza anche in Italia nelle imminenti elezioni europee, e sempre Spinelli indica “Green Italia”, il movimento politico ecologista in campo da alcuni mesi, come uno dei protagonisti auspicabili di questa presenza.

Proprio “Green Italia” insieme ai Verdi europei organizza lunedì prossimo 20 gennaio a Roma (ore 17, Sala Capranichetta in piazza Montecitorio) un confronto a più voci tra “europeisti insubordinati”: ci saranno i quattro candidati dei Verdi europei nelle primarie online (in corso fino al 28 gennaio) per la scelta del nome da proporre come presidente Ue – Monica Frassoni, José Bové, Rebecca Harms, Ska Keller – e con loro dialogheranno Lucia Annunziata, Stefano Rodotà (promotore dell’appello “Invertiamo la rotta”, che reclama una svolta radicale nelle politiche europee anti-crisi ponendo fine all’austerità fine a se stessa), l’ex-presidente di Coldiretti Sergio Marini e il direttore scientifico del Kyoto Club (associazione di imprese green) Gianni Silvestrini. Interverranno anche Angelo Bonelli e Luana Zanella, i due portavoce dei Verdi italiani, Rossella Muroni direttrice di Legambiente e Fabio Granata, tra i promotori di “Green Italia”. Read More…

“Greenprimary”: per un’Europa verde si può votare adesso

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Articolo su Huffington Post

Attenzione: ci sono primarie già in corso. Primarie per cui si può votare anche subito e fino al 28 gennaio prossimo, con un paio di click su GreenPrimary. Sì, perché i Verdi europei scelgono così i loro candidati a presiedere la prossima Commissione, i due “leader” ecologisti (di cui almeno uno sarà donna) che gli elettori troveranno sulla scheda delle elezioni europee. Alle primarie on-line possono partecipare tutti i cittadini dei 27 Paesi che al momento del voto abbiano compiuto almeno 16 anni: basta registrarsi sul sito e indicare uno o due nomi tra i quattro candidati “concorrenti”.

Delle grandi famiglie politiche europee i Verdi sono gli unici ad affidarsi alla democrazia diretta per decidere i leader da proporre in Europa. Gli altri, a cominciare dai socialisti che hanno già indicato Schultz, preferiscono procedure interne.

Questa scelta dei Verdi europei ha molti meriti. Accanto al più evidente che riguarda il metodo – utilizzare la rete per allargare quanto più possibile la partecipazione democratica alle decisioni politiche -, uno altrettanto rilevante ha proprio a che fare con l’idea di Europa su cui chiedere il consenso degli elettori.

Da mesi politici e commentatori lanciano allarmi per il rischio che le elezioni europee del maggio 2014 vedano l’affermazione di forze populiste nemiche dichiarate della costruzione europea. La minaccia è reale e va combattuta con tutte le forze: se l’Europa finisse preda di derive populiste e neo-nazionaliste, tutti i Paesi dell’Unione, e per primi i più fragili come l’Italia, avrebbero soltanto da perdere e resterebbero senza più difese nel mare della globalizzazione. Read More…

Dal Pdl due “porcate” nella Legge di stabilità sul consumo di suolo e sugli stadi

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“Due belle ‘porcate’ firmate entrambe Pdl: una per consentire la costruzione senza regole di interi quartieri col pretesto di nuovi stadi, l’altra per stravolgere le previsioni urbanistiche dando il via libera alla cementificazione massiccia di suolo libero. C’è anche questo nel diluvio di emendamenti alla Legge di stabilità, c’è solo da augurarsi che il Parlamento fermi i massacratori del territorio”.

E’ quanto afferma Roberto Della Seta, esponente di Green Italia, denunciando i contenuti di due emendamenti alla Legge di stabilità depositati dai senatori del Pdl Bonfrisco e Milo.

“Se passasse la norma sugli stadi – continua Della Seta – si regalerebbe a qualche famelico presidente di società di calcio la possibilità di realizzare case, negozi, uffici in deroga a tutti gli strumenti urbanistici, mentre con l’altro emendamento si autorizzano mega-varianti ai piani regolatori che favorirebbero il consumo selvaggio di suolo libero. Sono proposte insensate e pericolose, che distruggerebbero l’ambiente e il paesaggio senza portare alcun vantaggio alla tanto reclamata ripresa economica. Se parlamento e governo vogliono davvero ridare fiato all’industria edilizia nell’intesse generale, stabilizzino piuttosto il credito d’imposta del 65% alle ristrutturazioni energetiche degli edifici, una misura che ha portato decine di migliaia di posti di lavoro e fatto risparmiare in energia e in inquinamento”.

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