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Sull’Ilva nuova messa in mora dell’Europa per il governo italiano. Dopo quasi un anno commissariamento fallito

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“L’Europa torna a bacchettare il governo italiano per le sue inadempienze sul caso Ilva. Un intervento forse tardivo ma sacrosanto: è passato quasi un anno dal commissariamento dell’azienda, ma il cammino per restituire il diritto alla salute a decine di migliaia di tarantini è ancora all’anno zero”.

E’ quanto dichiara Roberto Della Seta,  tra i fondatori di Green Italia e candidato della lista Green Italia – Verdi Europei alle elezioni europee nella circoscrizione dell’Italia Meridionale.

“Berlusconi, Monti, Letta, Renzi: cambiano i governi e le maggioranze ma – continua Della Seta –  resta lo spettacolo desolante di una politica che a Taranto da decenni agisce contro l’interesse dell’intera città. Politici locali e nazionali, a destra come a sinistra, prima si facevano finanziare direttamente dai Riva, ora difendono nei fatti il modello industriale fallimentare. Solo un cambiamento radicale nelle scelte della politica sull’Ilva, che metta la primo posto la salute di lavoratori e cittadini può dare a Taranto un futuro di vero benessere”.

Le leggi e la Costituzione consentono l’esproprio dell’Ilva

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“Basta concessioni ai Riva, che per anni hanno intascato immensi profitti senza spendere un centesimo per ridurre l’impatto devastante dell’Ilva sui lavoratori e sui cittadini di Taranto”. Così in una nota Roberto Della Seta, di ‘Green Italia’, movimento politico ecologista, all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato il sequestro di più di otto miliardi ai Riva. Per Della Seta “al di la’ della sentenza della Cassazione, ci sono le leggi e la Costituzione che permettono, in casi eccezionali com’e’ senz’altro questo, l’esproprio ai privati. Tra la ‘roba’ dei Riva c’e’ l’Ilva, si ricominci da quella”.

Per la procura, nel tesoretto i soldi risparmiati in sicurezza
Secondo i consulenti della procura di Taranto che ordinò il sequestro, gli oltre 8 miliardi sarebbero una cifra equivalente alle somme che dal 1995 (anno di acquisizione della Italsider pubblica) l’Ilva avrebbe risparmiato non adeguando gli impianti del Siderurgico, e in particolare quelli dell’area a caldo (sotto sequestro dal 26 luglio 2012, anche se la fabbrica non si e’ mai fermata), alle normative ambientali, pregiudicando l’incolumita’ e la salute della popolazione. Read More…

Della Seta: necessario nazionalizzare l’Ilva

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Articolo di Mimmo Mazza su “La Gazzetta del Mezzogiorno” – Propone la nazionalizzazione dell’Ilva per assicurarne la bonifica e scongiurarne l’altrimenti certa chiusura; chiede al governo di farla finita con la decretazione d’urgenza per lo stabilimento siderurgico di Taranto; attacca duramente il Pd, e in particolare l’ex segretario Pierluigi Bersani e l’ex parlamentare Ludovico Vico per i loro rapporti ambigui con la famiglia Riva.

Roberto Della Seta, senatore proprio del Partito democratico sino alle elezioni del febbraio scorso e già presidente nazionale di Legambiente, chiama la Gazzetta per replicare all’intervista a Ludovico Vico pubblicata nell’edizione di lunedì.

“Vico ha parlato dell’episodio che mi riguarda direttamente, ovvero del tono e dei termini da lui utilizzati parlando al telefono con Archinà, l’uomo della famiglia Riva. Trovo sconcertante – dice Della Seta – che Vico riduca a un problema di parole dal sen sfuggite, espressioni che al telefono sostiene possano giustificarsi. Ma il punto non sono le parole offensive contro di me, il punto è che dalle e da tanti altri fatti emerge un rapporto di totale dipendenza, non solo di Vico, ma di larga parte della politica, locale e non solo, con i proprietari dell’Ilva”.

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