antisemitismo

Un antisemitismo molto sociale

FOGL6

Articolo su Il Foglio

– La maggioranza degli europei detesta i musulmani e disprezza i rom, in parecchi hanno una pessima opinione anche sugli ebrei. Lo dice una ricerca del “Pew Research Institute” ripresa recentemente dal “Washington Post”, e a prima vista non sembra uno scoop. Che nell’Europa in crisi economica e in crisi di identità cresca l’ostilità verso le minoranze più riconoscibili nella loro diversità – culturale, religiosa, etnica – è un dato di banale evidenza sia induttiva (la xenofobia come reazione canonica di comunità che si sentono “insicure”) che deduttiva (l’avanzata elettorale delle forze nazionaliste e “anti-immigrati”, il ripetersi di attentati contro immigrati islamici e comunità ebraiche).Però i numeri messi in fila dal “Pew Research Institute” colpiscono ugualmente. Colpisce intanto che il risentimento verso islamici e rom in quanto gruppi non assimilati sia più diffusa dove essi sono meno numerosi (per decenni si è teorizzato il contrario: per esempio che un Paese come l’Italia era meno razzista perché meno toccato dai fenomeni di immigrazione). Così, in Francia, Germania e Gran Bretagna, cioè nei Paesi europei a più elevata presenza islamica, meno di una persona su tre si mostra ostile ai musulmani, mentre in Italia e in Grecia, dove i musulmani sono assai di meno, la percentuale degli islamofobi sale sopra il 50%. Quanto ai rom, la Spagna è il Paese europeo dove ne vivono di più (650 mila) e quello dove l’ostilità nei loro confronti è meno diffusa (riguarda solo il 40% degli spagnoli, contro l’85% dell’Italia e il 66% della Francia).

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Indecente la partecipazione delle Università alla Settimana dell’Apartheid israeliano

“È indecente che delle Università pubbliche italiane partecipino alla “‘Israeli Apartheid Week”’, iniziativa che alimenta l’’odio contro lo Stato ebraico””.

È quanto afferma Roberto Della Seta, senatore PD, commentando la partecipazione di tre Università italiane –– Pisa, Bologna e Roma – alla ““Settimana dell’’Apartheid israeliano” in corso in questi giorni, e preannunciando un’’interrogazione al Ministro Gelmini sulla vicenda.

““Invitare al boicottaggio non solo contro lo Stato d’Israele, ma contro le sue istituzioni culturali, come proclama la “Settimana”’, è una posizione che evoca i peggiori fantasmi dell’’antisemitismo e del pregiudizio antiebraico. Se qualche professore universitario o qualche gruppo politico intende prestarsi a questo obbrobrio, è libero naturalmente di farlo assumendosene la responsabilità, ma è inaccettabile che delle Università pubbliche, pagate con i soldi degli italiani, offrano spazio e legittimità a un’iniziativa che punta, tra l’’altro, a boicottare ogni rapporto di scambio e di dialogo con gli atenei israeliani e che con ogni evidenza – conclude Della Seta – rappresenta l’’opposto dei valori di apertura culturale e libero confronto che le istituzioni universitarie pubbliche dovrebbero presidiare”.

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