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Un antisemitismo molto sociale

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Articolo su Il Foglio

– La maggioranza degli europei detesta i musulmani e disprezza i rom, in parecchi hanno una pessima opinione anche sugli ebrei. Lo dice una ricerca del “Pew Research Institute” ripresa recentemente dal “Washington Post”, e a prima vista non sembra uno scoop. Che nell’Europa in crisi economica e in crisi di identità cresca l’ostilità verso le minoranze più riconoscibili nella loro diversità – culturale, religiosa, etnica – è un dato di banale evidenza sia induttiva (la xenofobia come reazione canonica di comunità che si sentono “insicure”) che deduttiva (l’avanzata elettorale delle forze nazionaliste e “anti-immigrati”, il ripetersi di attentati contro immigrati islamici e comunità ebraiche).Però i numeri messi in fila dal “Pew Research Institute” colpiscono ugualmente. Colpisce intanto che il risentimento verso islamici e rom in quanto gruppi non assimilati sia più diffusa dove essi sono meno numerosi (per decenni si è teorizzato il contrario: per esempio che un Paese come l’Italia era meno razzista perché meno toccato dai fenomeni di immigrazione). Così, in Francia, Germania e Gran Bretagna, cioè nei Paesi europei a più elevata presenza islamica, meno di una persona su tre si mostra ostile ai musulmani, mentre in Italia e in Grecia, dove i musulmani sono assai di meno, la percentuale degli islamofobi sale sopra il 50%. Quanto ai rom, la Spagna è il Paese europeo dove ne vivono di più (650 mila) e quello dove l’ostilità nei loro confronti è meno diffusa (riguarda solo il 40% degli spagnoli, contro l’85% dell’Italia e il 66% della Francia).

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Sui rifugiati l’Italia vittima dell’Europa? Alfano e Renzi ma che state a dì!

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Articolo su Huffington Post

“È tutta colpa dell’Europa che ci lascia soli a fronteggiare un afflusso immenso, continuo, inarrestabile di disperati”.

Come già in passato, anche davanti all’ennesima strage di innocenti in fuga nel Mediterraneo il governo italiano ha reagito puntando il dito sull’Europa. Per il ministro dell’interno Angelino Alfano, “l’Europa non ci sta aiutando a recuperare i morti e a soccorrere i vivi” e “l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici”. Ancora più duro il presidente del consiglio Renzi: “L’Unione europea – ha dichiarato – salva le banche ma fa morire i bimbi”.

Davvero le larghe intese, in questo caso, danno il peggio di se stesse, allineando l’intero governo e l’ampia maggioranza che lo sostiene su due colossali bugie.

Prima bugia: l’Europa non sostiene l’Italia nelle politiche di accoglienza verso gli immigrati e i rifugiati. Questo, semplicemente, non è vero. Solo negli ultimi sei anni il nostro Paese ha ricevuto quasi 300 milioni di euro da diversi fondi europei collegati alle politiche dell’immigrazione: controllo delle frontiere, rimpatri, rifugiati, integrazione. Sarebbe interessante sapere come questi quattrini sono stati spesi, ma un fatto è certo: non sono stati usati per costruire una politica dell’immigrazione e dell’asilo degna di questo nome. In particolare, l’Italia è totalmente incapace – malgrado gli sforzi generosi di molti di coloro che se ne occupano – di garantire ai richiedenti asilo un’accoglienza dignitosa e tempi accettabili per ottenere risposta alle loro domande. Anche da qui nascono i problemi di gestione dei Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo: difficile aspettarsi serenità e spirito collaborativo da chi deve attendere tempi biblici prima di sapere se gli verrà o no riconosciuto lo status di rifugiato. Read More…

La Corte Costituzionale decida sulla legge elettorale prima del voto

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“Una decisione importante, finalmente la Corte Costituzionale potrà pronunciarsi sulla legittimità della soglia del 4% per eleggere deputati al Parlamento europeo. Uno sbarramento che già in Germania è stato dichiarato illegittimo e azzerato. Ora è importante che i Giudici della Consulta decidano prima del voto, per dare certezze agli elettori e, noi confidiamo, per affermare il principio che il principio della rappresentanza è intoccabile”.

Lo dichiarano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, cofondatori di “Green Italia” e candidati nella lista “Green Italia Verdi Europei”, commentando la decisione del Tribunale di Venezia di rivolgersi alla Consulta per dirimere una volta per tutte la questione della legittimità costituzionale della soglia che impedisce a liste che abbiano superato il quorum necessario per eleggere almeno un deputato europeo ma che non raggiungono il 4% dei voti di portare loro rappresentanti nel Parlamento di Bruxelles.

“Grazie all’impegno dei nostri avvocati – continuano gli esponenti ecologisti –  che stanno operando in stretta collaborazione con l’avvocato Besostri giù autore dei ricorsi che hanno determinato la bocciatura del ‘porcellum’, è finalmente possibile per la Consulta dire una parola definitiva su questo tema. In gioco non c’è tanto il successo di questa o questa lista, ma un bene infinitamente più prezioso: il principio per cui i Parlamenti sono il luogo della rappresentanza, tanto più intangibile nell’elezione di un Parlamento come quello europeo che non deve esprimere una maggioranza di governo e dunque non è chiamato a soddisfare esigenze di ‘governabilità’. In Germania la Corte costituzionale è già intervenuta per cancellare la soglia, ora il nostro appello ai Giudici della Consulta è che decidano prima del voto del 25 maggio, per evitare l’inizio di un contenzioso sull’attribuzione dei seggi che toglierebbe certezza anche agli elettori”.

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