Green Italia

Su Ilva Pd e centrosinistra complici del dramma, da europee può cominciare il vero cambiamento

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“Sul dramma dell’Ilva di Taranto il Pd e il centrosinistra in Puglia e non solo sono stati fino ad oggi complici dell’assalto alla salute e all’ambiente dei tarantini. Il loro fallimento è evidente a chiunque voglia vedere, prima usciranno di scena e prima  sarà possibile per Taranto come per tanti altri territori avvelenati dall’inquinamento e dall’illegalità voltare pagine e costruire un futuro di vero benessere”.

È quanto ha dichiarato a Bari oggi presentando la lista Green Italia Verdi Europei, Roberto Della Seta,  candidato nell’ Italia meridionale.

“Nei cinque anni in cui ho militato nel Pd – ha detto l’ex presidente di Legambiente, che dal 2008 al 2013 è stato senatore del Pd – ho toccato con mano i livelli intollerabili di complicità politica fra i dirigenti democratici  e i responsabili del dramma Ilva. Su questo si è rotto il mio rapporto col Pd ma vedo che da allora nulla è cambiato: Ludovico Vico, che al telefono con Girolamo  Archinà  prometteva di ‘farmi buttare sangue’ perche mi opponevo  al decreto ‘salva Ilva’ del governo, è oggi responsabile lavoro del Pd pugliese. Sempre di più il cambiamento a Taranto e non solo a Taranto passa dall’uscita di scena di una classe dirigente impresentabile: le elezioni europee del 25 maggio possono essere il primo passo”.

Domani al Pantheon la presentazione dei candidati della circoscrizione “Centro”

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Domani martedì 29 aprile a Roma alle 12.00 in piazza della Rotonda al Pantheon verranno presentati i candidati della circoscrizione ‘centro’ della lista Green Italia Verdi Europei per le prossime elezioni europee. Alla conferenza stampa saranno presenti fra gli altri i candidati Syusy Blady, la capolista Annalisa Corrado, Francesco Alemanni, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante, Angelo Bonelli, Fabio Granata, Flavia Marzano.

Malgrado Alfano, alle Europee la lista “Green Italia Verdi Europei” ci sarà

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Articolo su Huffington Post

Malgrado Alfano, malgrado il suo brutto vizio ricorrente di ignorare da ministro le leggi della Repubblica, la lista “Green Italia Verdi Europei” – che abbiamo promosso insieme a tanti altri ecologisti italiani – parteciperà alla elezioni europee del 25 maggio.

Perché malgrado Alfano? Perché Angelino c’è cascato di nuovo. Ministro dell’Interno negli ultimi due governi – Letta e Renzi -, in entrambe le occasioni ha mostrato di avere un rapporto difficile con le leggi.

La prima volta successe a maggio dell’anno scorso quando scoppiò il caso di Alma e Aula Shalabayeva, moglie e figlia di un esule kazako nemico del dittatore Nazarbayev, rifugiatesi in Italia e consegnate dalla polizia italiana – in violazione di tutte le norme italiane ed europee sul diritto di asilo – a emissari dello stesso Nazarbayev. Angelino disse che non sapeva, Letta lo difese e lui rimase al suo posto.

Replica pochi mesi dopo all’indomani della tragedia di Lampedusa che nell’ottobre scorso vide il naufragio di un barcone pieno zeppo di migranti e la morte di centinaia di persone: invece di sostenere con mezzi uomini, come dettato dal diritto umanitario e dalla decenza, lo straordinario sforzo di accoglienza guidato dal sindaco dell’isola Giusi Nicolini per dare ospitalità e conforto ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime, Alfano organizzò ad Agrigento, a pochi metri dalla sua villa, i finti funerali dei morti di Lampedusa: macabro spot propagandistico reso ancora più intollerabile dalla presenza dell’ambasciatore eritreo in Italia, rappresentante del regime da cui fuggiva la grande maggioranza dei migranti affogati. Read More…

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