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Sui rifugiati l’Italia vittima dell’Europa? Alfano e Renzi ma che state a dì!

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Articolo su Huffington Post

“È tutta colpa dell’Europa che ci lascia soli a fronteggiare un afflusso immenso, continuo, inarrestabile di disperati”.

Come già in passato, anche davanti all’ennesima strage di innocenti in fuga nel Mediterraneo il governo italiano ha reagito puntando il dito sull’Europa. Per il ministro dell’interno Angelino Alfano, “l’Europa non ci sta aiutando a recuperare i morti e a soccorrere i vivi” e “l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici”. Ancora più duro il presidente del consiglio Renzi: “L’Unione europea – ha dichiarato – salva le banche ma fa morire i bimbi”.

Davvero le larghe intese, in questo caso, danno il peggio di se stesse, allineando l’intero governo e l’ampia maggioranza che lo sostiene su due colossali bugie.

Prima bugia: l’Europa non sostiene l’Italia nelle politiche di accoglienza verso gli immigrati e i rifugiati. Questo, semplicemente, non è vero. Solo negli ultimi sei anni il nostro Paese ha ricevuto quasi 300 milioni di euro da diversi fondi europei collegati alle politiche dell’immigrazione: controllo delle frontiere, rimpatri, rifugiati, integrazione. Sarebbe interessante sapere come questi quattrini sono stati spesi, ma un fatto è certo: non sono stati usati per costruire una politica dell’immigrazione e dell’asilo degna di questo nome. In particolare, l’Italia è totalmente incapace – malgrado gli sforzi generosi di molti di coloro che se ne occupano – di garantire ai richiedenti asilo un’accoglienza dignitosa e tempi accettabili per ottenere risposta alle loro domande. Anche da qui nascono i problemi di gestione dei Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo: difficile aspettarsi serenità e spirito collaborativo da chi deve attendere tempi biblici prima di sapere se gli verrà o no riconosciuto lo status di rifugiato. Read More…

Green Italia-Verdi europei: nasce la lista degli ecologisti

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Articolo su Huffington Post di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

Non solo per l’approssimarsi delle elezioni europee ma da un po’ si parla molto di Europa. Quasi sempre se ne parla male: per denunciare la rigidità delle politiche restrittive di Bruxelles che rischiano di strangolare l’economia reale e l’occupazione, per lamentare la mancanza di una vera unione politica, per accendere i riflettori sull’ondata di populismo antieuropeo che sembra crescere dappertutto. Eppure dall’Europa arriva pure un piccolo, timido segnale positivo: il Parlamento europeo, per fare in modo che nelle istituzioni comunitarie pesino di più le differenze politiche e di meno quelle nazionali, ha chiesto formalmente alle diverse famiglie politiche di indicare ognuna un loro candidato alla presidenza della Commissione europea.

Purtroppo di questo tentativo in Italia resta poco: infatti sulla scheda delle prossime elezioni europee gli italiani non troveranno nessuna lista che porti il nome e si rappresenti con il simbolo dei partiti europei: niente socialisti, niente popolari, niente liberali, niente sinistra radicale. Unica eccezione, la nostra lista “Green Italia-Verdi Europei”, che già nell’immagine del logo – il girasole – si propone come espressione diretta dell’European Green Party e che candida alla presidenza dell’Unione José Bové e Ska Keller, scelti nei mesi scorsi attraverso primarie on-line.

Per noi di Green Italia che da qualche mese siamo impegnati a ricostruire una presenza autonoma dell’ecologia nella politica italiana, questo è un prezioso punto di partenza.

Da molti anni gli ecologisti erano fuori dalle elezioni italiane. Un paradosso e un controsenso: siamo stati uno dei primi Paesi europei dove l’ecologia si è fatta rappresentanza politica di valori, bisogni, interessi, e oggi davanti a una crisi sociale ed economica drammatica e che sembra infinita – è di ieri l’ultimo dato Istat sulla disoccupazione al 13% – proprio l’ambiente, con la prospettiva di un “green new deal”, è tra le poche speranze concrete per un futuro positivo e sostenibile. Read More…

Green Italia aderisce alla manifestazione “Sos clima”

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“Green Italia aderisce alla manifestazione “Sos clima” promossa dalle principali associazioni ambientaliste italiane, che si terrà Roma, il 28 febbraio 2014 in  Piazza Montecitorio. Se il Governo Renzi vuole davvero dare quella scossa in ambito economico e occupazionale non più rinviabile,  parte integrante di questa operazione deve essere un impegno forte a livello europeo dell’Italia affinchè ci sia una innovazione dell’economia europea con l’innalzamento dell’obiettivo di riduzione dei gas serra e target vincolanti più ambiziosi per l’efficienza energetica e per il contributo delle rinnovabili”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Monica Frassoni e Roberto Della Seta.

“L’Italia, con il precedente esecutivo, ha già espresso il suo impegno (insieme a Germania, Francia, Danimarca e altri quattro stati) in favore della definizione di tre target vincolanti per il contenimento delle emissioni di gas serra e lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Ora – continuano gli esponenti di Green Italia –  si apre per l’Italia la possibilità di giocare da protagonista in Europa, sia nella discussione nel Consiglio europeo del prossimo 20-21 marzo che durante il semestre di presidenza italiana che si apre a luglio, spingendo per obiettivi più ambiziosi, rispetto a quelli troppo prudenti e oggettivamente miopi e regressivi proposti dalla Commissione, come d’altronde ha già richiesto lo stesso Parlamento Europeo”.

“Il Governo italiano può essere infatti  fondamentale per raggiungere un accordo europeo più ambizioso e la strada di un Governo che vuole fare del cambiamento la sua cifra distintiva deve passare anche per un ‘Europa a trazione verde, e non giocare di retroguardia  con un clamoroso autogoal se sentisse le sirene della conservazione suonate dalle lobby fossili” – concludono Della Seta e Frassoni.

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